Valle del Marecchia
Santarcangelo è a pochi chilometri dall’animata costa romagnola e allo stesso tempo è la porta di una delle valli più suggestive e ancora sconosciute di questa parte d’Italia. I castelli che si ergono su speroni montuosi, i borghi medioevali segnati dalle dominazioni dei Malatesta e dei Montefeltro, le feste di paese, le innumerevoli osterie ferme nel tempo, i percorsi naturalistici e sportivi offrono la possibilità di un soggiorno di cultura, pace e relax.

Valle del Marecchia
Selvaggia questa Valle
quando si impenna verso il cielo con aspri dirupi
dove tenebra e rovi si avvinghiano ai loro versanti scarni e si annidano nei concavi ventri.
Sulle cime più alte sorgono i castelli
che non da umano ingegno ma dalle viscere della roccia paiono partoriti.
Si stagliano fieri nell’oro e nel fuoco di tramonti che solo questo cielo è teatro.
Diviene visione la loro magnificenza e lo sguardo che contempla innalza il pensiero al sublime.
Dolce questa Valle
nel susseguirsi perduto delle colline,
che con morbida vicinanza si sfiorano
e nella bruma si stemperano in un indaco tratto evanescente.
Fatta di incanto questa Valle
che certo l’avvolse in un tempo ancestrale
e ancor oggi è a rendere straordinarie le quotidiane meraviglie:
l’ ondeggiar dell’erba al soffio del vento è danza di cangianti inchini,
l’anima dei borghi si risveglia all’echeggiare di suoni e voci tra antiche mura
e pur nei silenzi assolati del meriggio vibra la vita;
il tocco del sole rende lucenti le zolle brune,
mentre la quiete della sera offre l’ oblio ad ogni affanno.
Nostalgia dell’Eden è questa Valle
che si insinua nel cuore, come il Fiume in mezzo alle sue terre.
Pago del suo compito immutabile, esso scorre tra bianchi sassi,
proteso da millenni a condurre la sua argentea bellezza
con solenne pigrizia si accinge al mare.
Daniela Ceccarelli
Santarcangelo di R. 18 settembre 2014
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