Santarcangelo di Romagna è un centro medioevale che vanta origini antichissime.

Panorama di Santarcangelo
(veduta della Città di Santarcangelo)

Già colonia romana, il Pagus Acerbolanus, primo insediamento, si sviluppa intorno alla sua Pieve.

Pieve
(Pieve)

Con le invasioni barbariche si sposta sul Colle Giove dove, intorno all’anno 1000, in seguito alla costruzione del Castello (successivamente Rocca Malatestiana)  si costituisce l’attuale centro storico della Città.

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(Rocca Malatestiana)

È con lo sviluppo edilizio iniziato nel 1700 che vi è l’espansione al piano della Santarcangelo di oggi.

Il 4 febbraio 1948, con D.M. 8 dicembre 1942, la prefettura di Forlì conferiva alla città lo stemma miniato consacrando di diritto il titolo di Città; titolo già riconosciuto da Papa Leone XII l’8 agosto 1828.

Nel 1984 viene riconosciuta Città d’Arte.

Santarcangelo di Romagna vanta una popolarità quasi innata.

Sicuramente molto deve alla sua posizione geografica, facilmente raggiungibile da ogni direzione, alle sue fiere, che da tempo immemorabile vedono confluire in città migliaia di persone, ai suoi monumenti:

 

arco_ganganelli
(Arco Ganganelli)

L’Arco Ganganelli, eretto in onore del concittadino Papa Clemente XIV, con l’omonima piazza,

 

 

 

Collegiata
(Chiesa Collegiata)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

la Chiesa Collegiata,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

la Torre Campanaria, l’antico Mangano, unica macchina leonardesca calcatoria in Europa, ancora intatta, le antiche porte cittadine (Cervese e del Campanone Vecchio), i suoi musei

(MUSAS)
(MUSAS)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

e le misteriose Grotte Tufacee. Un vero e proprio labirinto sotto tutto il centro storico. Incantevoli ed affascinanti la cui origine è tutt’ora avvolta nel mistero.

Ma ancor più deve la sua popolarità alla stravaganza, all’arte e al genio dei suoi cittadini che, nel tempo, hanno caratterizzato Santarcangelo come un vero DNA, oltre alla generosità dell’accoglienza romagnola, al buon cibo, alla convivialità

Molti sono gli artisti e gli intellettuali di spicco, tra questi si annoverano Raffaello Baldini e Tonino Guerra, Guido Cagnacci, Augusto Campana e Gioacchino Volpe, Giulio Faini e Andrea Guerra, Fabio De Luigi e Daniele Luttazzi.

Il genio e la follia si sono contaminati nel tempo fino ad esprimersi attraverso il Festival del Teatro in Piazza, importante rassegna internazionale di teatro contemporaneo e accogliendo la comunità dei Mutoid Waste Company, gruppo internazionale di performers-riciclatori.

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