ROCCA MALATESTIANA (24)

Antica fortificazione le cui prime tracce risalgono al IX secolo.

Per la visita rivolgersi all’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica 0541-624270

(ascolta l’audio)

La struttura che la Rocca Malatestiana ancora oggi conserva, è il risultato degli interventi fatti nel 1447 da Sigismondo Pandolfo Malatesta, letterato, guerriero e architetto.

Nell’occasione fece ridurre notevolmente l’alta torre esistente, grandiosa per l’epoca, per realizzare tre forti torrioni poligonali posti agli angoli dell’edificio principale.

In tal modo, la difesa della rocca venne rafforzata per resistere all’attacco delle prime armi da fuoco.

Le prime tracce di questa Rocca risalgono al Codice Bàvaro, nel quale si legge che alla fine del 9° secolo, sull’altura Mons Iovis (Monte Giove), sorgeva un luogo fortificato.

Il secondo riferimento rinvia all’Imperatore Federico Barbarossa che nel 1164 fa sosta a Santarcangelo per concedere due diplomi ai monasteri ravennati di Sant’Apollinare e di San Severo.

A partire dalla prima metà del XIII secolo, tra alterne vicende, il dominio passò ai Malatesta.

Nei turbolenti anni del Medioevo la Rocca fu conquistata e riconquistata: da Federico da Montefeltro, da Roberto Malatesta, figlio di Sigismondo Pandolfo, e messa a ferro e fuoco da Cesare Borgia.

Caduto anche il Borgia, la Rocca passò ai Veneziani che la cedettero alla Santa Sede nel 1505.

Nei secoli successivi fu data di diritto a vari signori, finché venne acquistata e trasmessa in eredità agli attuali proprietari, la famiglia Colonna di Paliano.

Narra la leggenda che potrebbe essersi svolta in questo luogo la tragedia di Paolo e Francesca da Rimini cantata da Dante nel famosissimo V Canto dell’Inferno.

 

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