PIAZZETTA DELLE MONACHE (18)
Suggestiva piazzetta del centro storico sulla quale si affaccia il Monastero delle Sante Caterina e Barbara.
Ti trovi in una delle piazzette più graziose del centro medioevale di Santarcangelo.
Su di essa si affacciano il monastero delle Sante Caterina e Barbara, con la chiesa a loro dedicata, e Palazzo Cenci, oggi sede del Museo Storico Archeologico della città.
Nel sottosuolo della Piazza, si aprono due grotte dalla struttura architettonica così raffinata da ipotizzare che si tratti di antichi luoghi di culto.
Al centro della piazzetta, troviamo un pozzo d’epoca medievale alimentato da una sorgente che oggi emerge nelle vicinanze, sotto le fondazioni di una casa privata.
L’arcata che delimita l’entrata della prima cinta muraria, ha al suo fianco una torre mozzata.
È quello che resta della vecchia Torre dell’Orologio, ricostruita in stile neogotico alla fine dell’Ottocento nell’adiacente piazzetta Galassi.
Da qui si entra nella parte più antica del Borgo Medievale risalente al XII sec. per poi raggiungere la Rocca Malatestiana, il Convento dei Frati Cappuccini e l’omonimo Parco.
La piazza custodisce una lapide in bronzo, murata sulla facciata di un’abitazione, che ritrae l’immagine di una fanciulla: si tratta di Francesca da Polenta, meglio conosciuta come Francesca da Rimini.
Il tragico amore tra Francesca e il cognato Paolo, cantato da Dante nella Divina Commedia ha trovato fine fra le mura di una Rocca Malatestiana; forse quella di Santarcangelo?
Leggenda vuole che la sfortunata Francesca si sia trasformata in un fantasma: l’infelice Dama Bianca, che continua ad aggirarsi per queste contrade.
Anche il cipresso ha da raccontare una storia: si dice che fu proprio Concordia, figlia della sventurata Francesca, a farlo attecchire con le proprie lacrime quando si ritirò in clausura,nel vicino convento, per il doloroso destino della madre.
Anticamente la piazza era il cuore della città. Si trova fra la prima e la seconda cinta muraria visibile nella vicina porta Cervese.
Scendendo le scalinate si incontrano il museo dedicato a Tonino Guerra e il piccolo Museo del Bottone fino a giungere nella parte settecentesca, oggi centro commerciale della città.
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