Le Avventure del Barone di Monchausen

 

 

AVVENTURE MARINARE

 

 

 

…… Mio padre nacque a Berna, in Svizzera, e il suo lavoro consisteva nell’occuparsi delle strade della sua città natale: era in parole povere uno spazzino. Mia madre invece era francese. Nacque in Savoia e, come tutte le persone di quel luogo, era inconfondibile. Il suo collo aveva un gozzo enorme! Faceva la donna di servizio presso le famiglie di Berna dove si recò giovanissima in cerca di lavoro. Ben presto si conobbero ma non fecero subito amicizia. Erano per strada, ubriachi fradici tanto da non riuscire a stare in piedi. Barcollando si urtarono e caddero a terra con tutto il loro peso. Figuratevi un po’ quanti insulti volarono subito dopo! Così vennero arrestati e condotti in prigione. Quando l’effetto della sbronza svanì, si resero conto delle stupidaggini che si erano detti la sera prima, fecero pace e divennero buoni amici. Tanto amici che poco dopo si sposarono. La loro unione fu un vero e proprio disastro come del resto i loro caratteracci. La separazione era inevitabile. Così mia madre viaggiò con dei burattinai prima senza dimora capitando poi a Roma. Qui si fermò e si mise a vendere ostriche. Le ostriche erano il piatto preferito di Clemente XIV il Papa d’allora, detto anche Ganganella.
Il Pontefice un giorno stava attraversando Roma per andare alla Messa nella Basilica di S. Píetro. Passò davanti alla bancarella di mia madre e vide le più belle e grosse ostriche che potesse desiderare. La golosità ebbe il sopravvento: bloccò le cinquemila persone del suo seguito, scese dal cavallo e dopo aver ordinato il rinvio della Messa al giorno successivo mangiò tutte le ostriche di mia madre. Erano gustosissime e ne desiderava delle altre. Allora scese con mia madre in uno squallido magazzino dove lei dormiva solitamente. Lì ne trovò delle altre che divorò con avidità e lì si fermò fino a sera.
Prima di andarsene assolse da ogni peccato passato e futuro mia madre che mi giurò – e so che è vero – che fu da quella gran scorpacciata d’ostriche che nacqui io!

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