GUIDO CAGNACCI (7)
Grande pittore santarcangiolese del Seicento, tra Caravaggio e Guido Reni.
“Pittore di felice ingegno, ma d’infelice fortuna”.
Il ‘600 è attraversato da una sorprendente vitalità artistica e il Cagnacci ne è un protagonista.
La sua opera viene collocata tra il Caravaggio e il Reni riuscendo a coniugare due mondi che sembrano opposti.
Nato a Santarcangelo nel 1601, la sua è stata una vita costantemente in fuga, costellata di errori e scelte sbagliate al punto che suo padre lo disereda e lo denuncia all’autorità papale quando tentò la fuga con una vedova nobildonna riminese.
Trasferitosi dapprima a Bologna, poi a Roma dove subì una forte influenza del Caravaggio, nel 1649 è a Venezia e nel 1658 si trasferì, in via definitiva, a Vienna, alla corte dell’Imperatore Leopoldo I d’Asburgo, dove morì nel 1663.
La pala con “Gesù Bambino, S. Giuseppe e S. Eligio” firmata e datata 1635, è conservata nella Chiesa Collegiata.
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