CHIESA E CONVENTO DEI FRATI CAPPUCCINI (25)
Complesso religioso ottocentesco con suggestiva veduta panoramica.
L’attuale chiesa, dedicata a Santa Maria Immacolata, è stata ricostruita nel 1856 su un edificio risalente al 1654, la cui prima pietra venne posta dal Cardinale Federico Sforza, Vescovo di Rimini.
È annessa al Convento dei Frati Francescani. Nel 1806 il Convento, soppresso per ordine del governo napoleonico, fu acquistato dal Conte Antonio Baldini, che abbatté la vecchia Chiesa, ricostruita nel 1852, quando i Frati Cappuccini ripresero possesso del Monastero.
La presenza dei Frati Francescani è testimoniata a Santarcangelo dal XIV secolo; anticamente vivevano vicino al ponte del Fiume Uso, sulla via Emilia, nella chiesa di Santa Maria e si trasferirono sul Colle Giove nel 1656 a seguito della troppa umidità della zona.
Una antica leggenda, tramandata dai nostri nonni, narra che i frati francescani della città, alcuni secoli fa, fossero grandi produttori di vino, di vino rosso.
Un giorno, all’interno del convento, organizzarono un banchetto in onore di un ospite assai illustre. Per fare bella figura, gli offrirono da bere il miglior vino rosso che avevano in cantina.
L’ospite rimase deliziato e ne chiese subito il nome.
Dopo un primo momento di incertezza, un frate all’improvviso si alzò in piedi ed esclamò “Sanguis Jovis!” ovvero “Sangue di Giove!”, pensando al colore rosso intenso del vino e al nome del colle Giove su cui si trova Santarcangelo.
Col passare del tempo le due parole si unirono a formarne una unica “Sangiovese” ed il nome si diffuse in tutta la Romagna.
Noi Santarcangiolesi ne siamo immensamente orgogliosi!
Come a confermare la leggenda, il glottologo austriaco Friedrich Schürr (scomparso nel 1980), Tribuno dei Vini di Romagna, grande studioso della lingua romagnola, ha sostenuto, in seguito ad approfondite ricerche, che la denominazione “Sangiovese” derivava proprio dal Colle Giove su cui si era sviluppata la cittadella medievale di Santarcangelo.
E, più di recente, il cardinale Ersilio Tonini, notissimo arcivescovo di Ravenna, era solito dire che i Romagnoli hanno una particolare devozione solo per un santo: San Giovese…
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